Una vita fra i Team – Ora nello staff della Nazionale
Ponsacco,19 luglio 2024 – Nato a Cascina ma ora risiede a Ponsacco Stefano Scarselli è da sempre nel ciclismo, dove ha svolto molteplici ruoli, sempre prezioso ed importante. Nei giorni scorsi ha raggiunto il suo ambito traguardo, quello di essere presente alle Olimpiadi di Parigi che si apriranno ufficialmente venerdì 26 luglio con la cerimonia di inaugurazione. Scarselli già da alcuni giorni ha preso alloggio alle porte di Parigi con il pullman della Nazionale Italiana in qualità di componente dello staff azzurro. Prima della trasferta francese lo abbiamo incontrato al Velodromo Enzo Sacchi a Firenze in occasione dei Campionati Italiani su pista juniores, e quindi a Grosseto per la manifestazione tricolore a cronometro individuale, dagli allievi ai professionisti.
“I momenti più importanti della mia vita ciclistica vicino ai gruppi sportivi – dice Scarselli – la Sanremo, Tirreno-Adriatico e Giro di Lombardia nel 1985, il Tour de France nell’86”.
– E con lo staff della Nazionale Italiana?
“Nel 1987 la mia prima maglia Azzurra al Tour de La Cee, manifestazione che aveva preso il posto del Tour de l’Avvenir”.
– E invece quando sei salito sul primo bus azzurro.
“E’ stato nel 1992, quindi l’anno dopo il Campionato del Mondo in linea. Ma vorrei ricordare la presenza come addetto ai lavori anche alla Vuelta di Spagna, la Parigi-Nizza, le classiche nel nord Europa dalla Parigi-Roubaix al Giro delle Fiandre, la Freccia-Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi”.
– Sempre presente vicino alle squadre ed all’ambiente della Nazionale.
“Tanti momenti belli e di soddisfazione assieme agli atleti e alle atlete, ai tecnici e dirigenti. Nel 2017 ai Campionati Europei, nel 2022 ai Campionati del Mondo su pista, nel 2023 anche alla prova iridata di ciclocross ed ai Mondiali Paralimpici, dove ho trascorso momenti altrettanto belli e ricchi di soddisfazioni personali”.
– E siamo alle Olimpiadi di Parigi 2024.
“Mi mancavano i Giochi Olimpici, sono giorni di grande gioia, il lavoro è ancora maggiore, ma cresce anche la soddisfazione per aver raggiunto il mio massimo traguardo, io ho già vinto le mie Olimpiadi”.
Antonio Mannori