Il primo week end di ottobre appuntamento a Gaiole in Chianti con L’Eroica e la ciclofficina Berruti Jacek Berruti: “Un tentativo splendidamente riuscito di mio papà di riproporre un ambiente di inizio ‘900”

Se esistessero le “sette meraviglie del mondo della bicicletta”, con certezza assoluta la ciclofficina Berruti Gaiole in Chianti costituirebbe la “meraviglia delle meraviglie”. Trasportata pezzo pezzo, solo pochi mesi fa da Cosseria (SV) a Casa Eroica, nelle ex cantine Ricasoli, l’officina di Luciano è lì che aspetta le migliaia di appassionati che la visiteranno in occasione della XXVII edizione de L’Eroica, in programma il primo week end di ottobre: “La vera impresa di tutta questa vicenda potrebbe sembrare quella dello spostamento fisico di questo luogo favolistico verso la sua nuova e reale destinazione – racconta Jacek, secondo genito di Luciano Berruti -. Traghettare qualcosa come tremila pezzi per più di 300 chilometri e riposizionarli nello stesso identico modo è qualcosa di impressionante agli occhi di un essere umano qualunque. Non di certo per Opera Laboratori – fortunatamente partner di Eroica – che è abituata a maneggiare opere museali di immenso valore, quadri, sculture e tutto ciò che richiede estrema delicatezza e professionalità. Parlando di numeri, nell’arco di tre giorni la ciclofficina è stata smontata e ricostruita e ci è voluto chiaramente un giorno intero di minuzioso lavoro per catalogare e fotografare tutti gli oggetti presenti al suo interno, con l’obiettivo di riprodurre l’ambiente fedelmente”.

La ciclofficina di Luciano Berruti è la terza testimonianza che la comunità di Gaiole in Chianti riconosce al ciclista numero uno de L’Eroica, scomparso ormai sette anni fa. La prima fu in occasione dell’assegnazione della cittadinanza onoraria per i suoi meriti di ambasciatore de L’Eroica nel mondo. Poi la posa in opera del monumento a lui dedicato dal Comune di Gaiole in Chianti e dall’artista Fabio Zacchei. Ora la ciclofficina: “Che nasce – continua Jacek Berruti – come un angolo creato da Luciano e sua moglie, presso casa loro, nel garage a Cosseria. Un tentativo splendidamente riuscito di riproporre un ambiente di inizio ‘900, un luogo di lavoro di quel periodo, con quegli attrezzi, con quei dettagli. Inizia come una stanza di poco più di 3 metri per lato; poi, accortosi di quanto piacesse (quante interviste ha fatto lì dentro?), il Babbo ha voluto allargarla fino ad arrivare a creare un ambiente molto ampio e spazioso. Tutti i visitatori del Museo della Bicicletta di Cosseria, prima o poi, sono anche passati da quest’officina, benché distante 2 km dal Museo, perché era ed è un luogo che mozza il fiato da tanto profondo. Come e più del Museo, per i brividi che regala. Tutti dovevano vederla per capire qualcosa in più di Luciano e del tempo che fu. Per capire cosa volesse dire essere appassionati di qualcosa e dargli risalto, parlarne e, ancor di più, farlo rivivere. Ecco che però a Cosseria quell’officina, posto quasi sacro per i pellegrini del ciclismo, era a rischio di essere visto da un numero di persone di gran lunga minore di quelle che merita. Non per mania di grandezza, sia chiaro, ma l’officina Berruti ha origine per essere vissuta di più, visitata, respirata, ascoltata. Da qui l’idea di mia madre di donare tutto al Comune di Gaiole, dove tutto ebbe inizio, come segno di riconoscenza e per dare continuità, mettere un ponte sul futuro di quest’opera meravigliosa”.

La ciclofficina Berruti fa parte di un percorso espositivo che comprende la grande area dedicata al mondo della bicicletta e del ciclismo a “Casa Eroica” che, tra spazi espositivi, multimediali e interattivi, si rivela un bellissimo viaggio nel mondo Eroica. Appuntamento dunque a Gaiole in Chianti il primo week end di ottobre, con Casa Eroica, la ciclofficina Berruti e i circa 9000 partecipanti alla XXVII edizione de L’Eroica.

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