ACCPI: partita la campagna “Dammi 1,5 mt di vita”

L’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani è nata nel 1946 ed è la più antica associazione sportiva di categoria a livello mondiale. Ha lo scopo di promuovere gli interessi professionali, morali e materiali dei suoi soci, vale a dire i ciclisti e le cicliste della massima categoria. Da anni ACCPI si batte per fermare la violenza stradale e sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto degli utenti più deboli, ciclisti compresi, dato che l’Italia è il paese più pericoloso al mondo per chi pedala (International Transport 2018, tasso di mortalità per chilometro pedalato, ndr). Ha promosso le raccolte firme Stop alla violenza stradale. Ritiro della patente sempre per uso del cellulare alla guida, #SiamoSullaStessaStrada: Rendiamola Sicura e la campagna di sensibilizzazione #LuciAcceseAncheDiGiorno.

Grazie al suo impegno, nel 2019, il metro e mezzo per il “sorpasso sicuro” è stato inserito nella legge di riforma del codice della strada approvata dalla Commissione Trasporti e passata alla Camera per la sua discussione e approvazione. Si tratta di un traguardo di grande civiltà che va al di là dell’attività agonistica ed è quanto mai urgente per fermare una strage ormai quotidiana che coinvolge dal bambino che usa la bici per andare a scuola al grande campione. Inoltre a #RISPETTIAMOCINSTRADA ci sarà anche l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani. Il sindacato dei ciclisti e delle cicliste professioniste, che da anni si batte per strade più sicure, non mancherà alla manifestazione del 23 febbraio al Colosseo.

Le cicliste e i ciclisti professionisti italiani chiedono:

1) Il rispetto per la vita dei ciclisti, urbani e sportivi in quanto utenti deboli della strada;

2) l’adozione di norme a loro tutela, in primis la norma del metro e mezzo come distanza minima per il sorpasso di una bici da parte di un autoveicolo;

3) che nei programmi scolastici venga ripristinato l’insegnamento dell’educazione stradale;

4) che nel percorso per l’ottenimento di qualsiasi tipo di permesso di guida venga inserita la formazione adeguata per il rispetto degli utenti deboli della strada;

5) l’adozione immediata di misure forti per combattere il mortale fenomeno della distrazione causata dall’utilizzo del cellulare alla guida;

6) La realizzazione di infrastrutture ciclabili;

7) la definizione di sanzioni per gli enti che non provvedono a realizzare percorsi ciclabili nel caso di strade di nuova realizzazione o manutenzioni straordinarie come previsto dall’Art. 10 della Legge 366/1998;

8) misure minime di sostegno psicologico alle vittime e ai loro parenti durante tutto il percorso post trauma;

9) l’adeguamento delle tabelle di indennizzo per le vittime che subiscono danni permanenti;

10) l’istituzione di un percorso di sostegno psicologico per loro e i familiari a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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