CICCONE CI PROVA ANCHE A SAPPADA, CADUTA E RITIRO PER SENNI

FOTO BETTINI

Per la decima volta in questo Giro d’Italia la Bardiani-CSF cerca e trova la fuga. Come negli altri giorni, però, i big si dimostrano implacabili nel rintuzzare ogni tentativo, mentre la maglia rosa Yates è senza dubbio l’uomo più in palla e fa sua anche la 15ma tappa da Tolmezzo a Sappada.

Giulio Ciccone è stato sicuramente il corridore più combattivo. Suo il tentativo che, dopo 70 km di gara, porta in fuga un folto gruppo che includeva anche il compagno Enrico Barbin. Suoi i tentativi lungo la salita di Passo Tre Croci per evitare la rimonta del gruppo. A 20 km dal traguardo, con i big scatenati, è però costretto ad arrendersi.

“Gli attacchi sono stati il tentativo per cercare, anche oggi, il successo di tappa. Come gli altri giorni però abbiamo dovuto rassegnarci: i big non lasciano spazio a niente e nessuno. Era una tappa perfetta, ma non c’è stato nulla da fare. Come squadra non possiamo rimproverarci nulla. Insieme a Barbin abbiamo fatto gli straordinari per guadagnare tempo. L’unica cosa che possiamo fare è insistere” ha spiegato Ciccone.

“Il Giro si sta dimostrando durissimo, il livello della competizione è molto alto. Arriviamo alla fine di una settimana molto tirata e finora non abbiamo mai trovato un vero giorno di calma. L’obiettivo di vincere una tappa è sempre nei nostri pensieri, ma vista la situazione nella classifica GPM, anche la maglia azzurra può diventare un obiettivo. Ora è sulle spalle di Yates, che va fortissimo e prende sempre punti pesanti al traguardo. Per vincerla servirà costanza nei GPM e inventarsi qualcosa con azioni coraggiose. Vedremo giorno dopo giorno” ha aggiunto il corridore.

Il dettaglio della classifica dei GPM vede Yates guidare con 91 punti mentre Ciccone è secondo con 52. Terzo Chaves con 47 e quarto Pinot con 46.

Se la performance di Ciccone può rendere soddisfatta la Bardiani-CSF, il rovescio della medaglia è il ritiro di Manuel Senni che fa purtroppo seguito a quello di Alessandro Tonelli prima della partenza. Il romagnolo è purtroppo caduto dalla discesa dal Passo Tre Croci battendo violentemente l’anca sinistra. Dopo un primo tentativo di ripartire, ha dovuto arrendersi al dolore. Al traguardo è stato sottoposto ad esame radiologico presso l’unità mobile del servizio medico del Giro, il cui esito ha evidenziato un’infrazione del femore senza interessamento dell’articolazione. Saranno comunque necessari ulteriori accertamenti radiologici per definire tempi e modalità di recupero.

In programma domani il terzo e ultimo giorno di riposo. Si riprenderà martedì con la cronometro di 34 km da Trento a Rovereto.

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