Il 14 maggio 2017 la spaventosa caduta in gara nella Marano-Ospitaletto, poi il recupero, il passaggio alla formazione bresciana e il primo acuto domenica a San Vigilio di Concesio
CARPANETO (PIACENZA), 14 MAGGIO 2018 – Esattamente un anno fa, il 14 maggio 2017, una spaventosa caduta in gara aveva messo a repentaglio non solo la stagione, ma anche la propria incolumità, con la Marano-Ospitaletto terminata con l’intervento dell’elisoccorso, il trasporto in ospedale a Baggiovara e il ricovero in terapia intensiva. Da lì, progressivamente e con tanta pazienza, il recupero fisico e sportivo, con un raggio di sole agonistico lo scorso Ferragosto con la vittoria a Genivolta (Cremona), precedendo – ironia del destino – due atleti di quella che sarà poi la sua nuova squadra (Epis e Cordioli). A distanza di 365 giorni dall’incidente in gara, Francesco Calì torna a esultare grazie al suo primo successo stagionale su strada e con la maglia dell’Aspiratori Otelli Vtfm Carin Nacanco. La grande gioia è arrivata domenica a San Vigilio di Concesio, dove il corridore modenese (di San Felice sul Panaro) ha contribuito alla grande doppietta di squadra completata dal secondo posto di Giosuè Epis, mentre nella top ten è giunto anche Giuseppe Perino, quinto. Per Calì, dunque, è nuovamente tempo di festa su strada mentre la pista l’aveva visto trionfare in inverno a Montichiari.
“Questa vittoria – spiega il corridore emiliano, approdato quest’anno all’Otelli e già campione italiano Esordienti secondo anno su strada (Comano) e pista (Busto Garolfo) nel 2016 – ripaga di tanti sacrifici; in inverno ho avuto diversi problemi e ora spero di migliorare in vista delle prossime gare”.
Il discorso non può che essere rivolto a se stesso, visto che la squadra sta viaggiando a gonfie vele, centrando la bellezza di sette successi in questo 2018: uno con Francesco, altri cinque con Giosuè Epis e uno con Gabriele Coloberti. “C’è un ottimo spirito di gruppo tra noi ragazzi e comunque l’attenzione dei nostri tecnici non è rivolta principalmente al risultato, ma alla nostra crescita: ci insegnano a imparare a correre e sono attenti al nostro comportamento in sella e giù da bicicletta. Gli ottimi risultati sono un po’ la conseguenza”.
La brutta caduta di un anno fa è acqua passata. “Io non ricordo l’incidente in corsa, ma ricordo i due mesi di stop, le prime camminate a piedi e il progressivo ritorno in sella. Ora sono pienamente ristabilito. Il sogno nel cassetto? Passare un giorno professionista, ma la prima tappa è approdare nei dilettanti, perché ci sono tanti Junior che non riescono a compiere questo gradino”. Velocista, ma non solo, Calì si ispira allo “Squalo” Vincenzo Nibali, mentre per gli sprint il riferimento è Elia Viviani: “ci ho parlato un paio di volte ed è molto simpatico”.