Terza tappa scoppiettante fra Ora/Auer e Merano, con i favoriti in azione da lontano, e in particolare un Thibaut Pinot coraggioso e premiato con la maglia di leader. Successo per il giovane australiano della Dimension-Data
Il Tour of the Alps procede all’insegna dello spettacolo, delle sorprese e di protagonisti che non si rassegnano mai ad un esito scontato. Chi pensava che nella terza frazione fra Ora/Auer e Merano/Meran (138,3 km), i favoriti provati dall’ascesa di Pampeago potessero tirare i remi in barca e lasciare spazio alle seconde linee è stato presto smentito. Attacchi dalla lunga gittata, schermaglie, colpi di scena, un nuovo leader e un altro giovane che si rivela alla ribalta internazionale sulle strade dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
In pochi, forse, conoscevano il nome di Ben O’Connor (Dimension Data) fino al finale della tappa di ieri, quando la sua maglia bianca spuntava fra quelle dei favoriti più attesi sulle ultime rampe della salita di Pampeago. Oggi, il 21enne australiano – che fino a quattro anni fa correva a piedi e con la bici aveva poca confidenza – ha dimostrato che non è stato un caso, prendendosi la seconda vittoria in carriera con uno scatto solitario nel finale. Tempismo, ma non solo: proprio O’Connor era stato protagonista, con Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo, di un audace contrattacco sul Passo Palade a circa 50 km dal traguardo, riportandosi e poi distanziando i quattro fuggitivi di giornata, Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Matteo Montaguti (Ag2R-La Mondiale), Manuel Senni (Bardiani-CSF) e Stephan Rabitsch (Felbermayr-Simplon). Il tentativo è stato neutralizzato solo negli ultimi chilometri della discesa verso Merano, grazie soprattutto al lavoro di un Team Sky sempre generoso e compatto per il capitano Chris Froome.
A 8 km dall’arrivo, il giovane australiano tornava al vento, stavolta da solo, sfruttando l’incertezza del drappello al comando ormai ridotto a una decina di unità, e che non comprendeva più la maglia ciclamino di Ivan Ramiro Sosa: una caduta in discesa ha tolto dai giochi il colombiano della Androni-Sidermec, che ha proseguito la corsa ma ha ceduto oltre 4 minuti.
O’Connor si presentava nella splendida cornice di pubblico di una Merano baciata dal sole, alzando le braccia con cinque secondi di anticipo sul drappello dei favoriti, regolato proprio dai due suoi compagni d’avanscoperta – Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo. Per il francese, che dall’anno scorso colleziona piazzamenti in serie al Tour of the Alps, finora con il solo successo della tappa finale dell’edizione 2017 a Trento, c’è la consolazione della maglia ciclamino a Merano.
“L’anno scorso ho perso la maglia e la corsa da Geraint Thomas per soli 4 secondi – ricorda Thibaut – quest’anno sono riuscito a riprendermela, e farò di tutto per conservarla fino al termine. Oggi il nostro attacco non era preventivato, ma quando ho visto altri uomini forti come Fabio Aru muoversi, ho preso coraggio e sono partito. Questo è il mio modo di correre, e penso che corse come il Tour of the Alps, con tappe così brevi e impegnative, siano il massimo per proporre un grande spettacolo come nella tappa di oggi.”
Le luci della ribalta oggi sono però di Ben O’Connor, sorriso simpatico e l’incoscienza di chi ha iniziato a pedalare come un gioco, e continua a scoprire le proprie potenzialità giorno per giorno: “Noi della Dimension Data siamo venuti al Tour of the Alps puntando ad un successo di tappa, e sono felice che sia arrivato. Dopo la prova di ieri, oggi ero concentrato nel non perdere possibili occasioni per ottenere un altro risultato, e così sono uscito alla ruota di Pinot sul Passo Palade. Le salite lunghe mi piacciono, oggi era una tappa per me: l’anno scorso sono stato ad allenarmi in Val Gardena ed è stato fantastico, evidentemente ho un feeling speciale con l’Alto Adige.”
Tolto lo sfortunato Sosa, cambia poco nel borsino dei favoriti: Pinot conduce con 15 secondi di vantaggio su Pozzovivo e Miguel Angel Lopez (Astana), che nella discesa del Palade ha lasciato qualche prezioso secondo. Un secondo dietro a loro c’è Chris Froome (Team Sky), che anche oggi ha dato l’impressione di non voler lasciare nulla di intentato per vincere questo Tour of the Alps. Quinto posto per Fabio Aru (a 50”), apparso oggi molto più brillante che sulle rampe verso Pampeago.
Il prossimo round di questa sfida appassionante si consumerà domani, giovedì 19 Aprile, sui 134,3 km da Chiusa/Klausen a Lienz, che porterà gli atleti in Tirolo. Dopo la salita di Terento, in apertura, la corsa potrebbe accendersi sull’ascesa di Bannberg, 6,9 km al 6,7% di pendenza media, che svetta ad appena 10 km dall’arrivo di Lienz. Vista la determinazione e la condizione dei grandi protagonisti, c’è da attendersi un altro grande spettacolo.