L’Eroica 2024: ad ottobre a Gaiole in Chianti l’olimpiade del sorriso, della passione, del rispetto, dei buoni sentimenti e di chi è capace di commuoversi. Giancarlo Brocci: “Quasi un premio alla carriera, quest’anno festeggeremo con la RAI i 100 anni della prima trasmissione radio”

Il percorso di avvicinamento a L’Eroica 2024, in programma a Gaiole in Chianti (SI) sabato 5 e domenica 6 ottobre, inizia da chi quell’idea, così pazza e affascinante, l’ha avuta nel 1997: Giancarlo Brocci che affascinò tutti con la proposta del Parco Ciclistico del Chianti. Cioè, aggiungere l’offerta sportiva ad un territorio già tanto ricco di valori come il Chianti e proporlo così al mondo quale destinazione da vivere tutto l’anno, ma in particolar modo il primo week di ottobre, su biciclette vecchie, indossando maglie di lana, pedalando sulle strade bianche come i ciclisti dei primi decenni del secolo scorso. Una proposta che si è trasformata in un evento che ha conquistato il mondo intero, non più solo quello a pedali.

Giancarlo Brocci sono passati già 26 anni dalla prima edizione. Qual è il segreto dell’eterna giovinezza dell’Eroica? “L’Eroica non sarà mai un piacevole amarcord, un cinema in bianco e nero cui abbiamo restituito i colori al computer – risponde sereno il suo ideatore -. C’è da prepararsi, in bici non si inventa niente, ciclismo è stile e scuola di vita di per sé.  Poi c’è l’effetto “rara umanità “, il ritrovarsi fra gente bella e rendersi conto che rispetto, educazione e sorriso migliorano la vita”.

Cosa rimane di quella prima volta? “Della prima volta rimane un po’ tutto, a partire dall’incanto per l’entrare in una bella favola, dove la gente è di buon cuore ed anche il lupo non è mai così cattivo. Quando riguardo certe immagini dei filmati postumi, tanta roba mai vista in vivo, colgo spesso quel primo momento del 1997 in cui riuscii a fermare la macchina con cui li precedevo per veder arrivare i primi sul tornante bianco della salita dopo Pianella. Ora sono “solo” quei primi 92 moltiplicati per 100”.

Al via ci sono sempre più giovani e donne; tra loro anche tantissimi che non hanno mai sentito parlare di Coppi e Bartali. Cosa li porta a Gaiole in Chianti? “Direi vero il fatto che molti non avessero sentito parlare di Bartali e Coppi; ma solo prima di essersi immersi in Eroica – spiega Giancarlo Brocci – Poi tutto qua narra dei nostri giganti, delle loro imprese sportive ed umane, delle loro bici e maglie, di una rivalità di cui ancora si può discutere e dividersi. A Gaiole in Chianti credo porti tanta gente proprio questo riverbero, storie che avevano alloggiato nei cuori di nonni, eroismi di cui è stato trasmesso esempio. E, innegabile, l’aver fatto tornare di moda la fatica e l’impresa, il guadagnarsi una meta sportiva cui si finisce per prepararsi un anno e la cui botta di autostima dura per ognuno degli altri 364 giorni”.

L’Eroica è sempre più un richiamo allo stile di vita sano e sostenibile. Gli eroici sono in cerca di quali valori e sono in fuga da cosa? “Credo che la prima ricerca sia stata il recuperare l’anima del proprio giocattolo, di uno sport rivissuto in purezza, fuori dalla maledizione del business ad ogni costo, sfidando l’appropriazione indebita dei tanti mestieranti che si sono impadroniti del vapore. La fuga dal progressivo ad ogni costo, il ritorno a ciò che ci ha entusiasmato prima che scienziati di facili costumi ci dicessero cosa è ineluttabilmente moderno”.

Gaiole in Chianti è percepito come un paese-modello capace, unico nel Chianti, di proporsi a giovani e imprenditori: “Gaiole è il luogo dove un miracolo sportivo, culturale e umano si è manifestato. È chiaro che l’epicentro di un sisma capace di incidere così tanto nel costume finisse per costituire un punto di riferimento, non solo per il Chianti o la Toscana. Eroica è un modo di vivere, i suoi contesti sono quelli dove l’arte del vivere è diventata un must planetario”.

Da un giorno a due giorni, L’Eroica cresce e sono sempre più le persone che da tutto il mondo arrivano a Gaiole per la “settimana santa” a pedali: una crescita che non sembra conoscere pausa: “Ho scritto circa il riferimento alla crescita costante del gradimento, in linea con un aumento degli iscritti che ogni anno ulteriore appare incredibile – racconta Brocci -.  Di certo la scelta di distribuire in due giorni l’evento ha migliorato sia la gestione che la fruibilità di territorio e strutture. Credo che anche il nostro parroco sarà presto costretto a sdoganare questo concetto di “settimana santa”, un pellegrinaggio laico che porta salute a tante anime”.

Dunque, siamo già pronti a celebrare nuovamente il rito della “bellezza della fatica e gusto dell’impresa?: “Gaiole in Chianti resta ombelico, il primo week end di ottobre, di un impegno già preso a priori da un sacco di gente bella che non vede l’ora di ritrovarsi, di ripetere il rito, di migliorarsi di un bel quid l’esistenza sapendo che molta altra gente da tanta parte di mondo verrà a questa Olimpiade del sorriso, della passione, del rispetto, dei buoni sentimenti, di chi è capace di commuoversi, di chi un mondo migliore lo vorrebbe tutto ma intanto se ne costruisce uno suo, neanche tanto piccolo, su cui sa di poter contare. E questa volta, quasi un premio alla carriera, proprio domenica 6 ottobre festeggeremo con la RAI nostra partner i 100 anni della prima trasmissione radio – annuncia Brocci -. Più che una coincidenza astrale pare, per L’Eroica, un Oscar, meritato, alla carriera”.

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