Questa intervista fa parte della #RCTWeek, una serie di interviste nella settimana della presentazione del Racconigi Cycling Team per conoscere le ragazze che nel 2018 faranno parte del team nella categoria Juniores ed Élite. Jessica Raimondi vive a Molinella in provincia di Bologna. È nata nel 1999, quindi quest’anno avrà la maturità come molte sue compagne. Fa il liceo linguistico. Corre in bici da quando era G1 e il 2018 sarà la sua prima stagione al Racconigi Cycling Team.
Jessica, sei uno dei nuovi acquisti per il 2018 del Racconigi Cycling Team. Come ti trovi con le tue nuove compagne?
Mi trovo molto bene. Mi hanno accolta come meglio non avrebbero potuto e sento che siamo subito diventate come una famiglia. Sono felice perché sono riuscita a entrare subito in confidenza con loro. Parliamo praticamente di tutto tra di noi, nonostante alcune di loro non le conoscessi fino a poco tempo fa. Ci sentiamo ogni giorno e ci siamo l’una per l’altra per qualsiasi cosa.
Che impressione ti ha fatto l’ambiente del Racconigi da nuova arrivata?
La prima impressione che ho avuto è di una squadra molto organizzata. Si nota fin da subito che tutto lo staff tiene alle proprie atlete. Dai direttori sportivi al meccanico, tutti fanno tutto per aiutarci e seguirci costantemente. Si vede che ci mettono passione in quello che fanno.
Rispetto alla stagione scorsa, qui a Racconigi hai notato dei cambiamenti nella preparazione?
Sì, ci sono stati molti cambiamenti. Quest’anno sono molto seguita. Ogni settimana ricevo dei lavori specifici calibrati apposta per me. Lo staff è molto serio e preparato.
Qual è il tuo obiettivo per il 2018?
Per prima cosa spero di riuscire – nonostante la scuola – a cavarmela bene tra le Élite. Voglio essere all’altezza della nuova categoria, che in realtà già conosco perché ci ho corso nei due anni da Juniores. Credo di essere in una grande squadra e devo lavorare con le mie compagne per crescere insieme a loro. Poi mi piacerebbe ottenere anche qualche risultato personale, mi trovo bene nelle gare dai percorsi nervosi, con i cosiddetti mangiabevi.
Immagino che anche tu, come le altre che sono all’ultimo anno di superiori, sia agitata per l’esame finale, ma una volta finito che progetti hai per il futuro?
Il mio scopo è quello di riuscire a continuare a praticare ciclismo e allo stesso tempo iscrivermi all’università, anche se so che è difficile. Nel mio futuro però non vedo soltanto la bici, quindi devo guardare oltre, tenermi aperte più strade. Penso che farò l’università a Venezia o a Verona. Vorrei continuare il percorso che ho iniziato con le lingue. Mi piacerebbe approfondire le lingue orientali.
Quale pensi che sia il traguardo più importante che hai raggiunto nella tua carriera da ciclista?
Sono arrivata diverse volte sul podio agli italiani in diverse specialità e questa è una soddisfazione. Però penso che il traguardo più importante sia essere riuscita a tornare in bici dopo un brutto incidente. Quando ero Esordiente sono caduta durante i Campionati Italiani di Ciclocross di Vittorio Veneto e mi sono procurata una discopatia. Sono rimasta ferma un anno intero, nella stagione in cui sarei dovuta essere Esordiente secondo anno. Per fortuna sono riuscita a riprendere un anno più tardi e sono davvero felice di essere tornata competitiva. Da Allieva ho vinto due gare e ho fatto seconda agli italiani di cronosquadre.