Rosà completa il primo progetto di Toponomastica delle Ciclabili

La Ciclabile dee Prese, dee Roane, la storia della Filanda per i bachi da seta: il progetto di riordino e denominazione di tutte le singole piste ciclabili esistenti a Rosà (Vi), approvato dalla Giunta comunale, è il risultato di un percorso di recupero della tradizione storica e culturale locale che ha visto il coinvolgimento dei cittadini e di un tavolo di lavoro ad hoc. È la fase finale del primo progetto di toponomastica delle ciclabili in Italia, premiato all’ultima edizione degli Urban Award di ANCI, nato per stimolare una mobilità quotidiana sostenibile in bicicletta promuovendo anche il recupero della storia e della cultura del territorio.

Dopo lo studio e la mappatura delle piste ciclabili, il progetto di Toponomastica delle Ciclabili ha completato un altro tassello verso la realizzazione di una Bicipolitana di territorio.
A Rosà (Vi) è stato approvato dalla Giunta comunale, guidata dal sindaco Paolo Bordignon, il riordino e la denominazione delle singole Ciclabili del Comune, con grande attenzione al recupero del patrimonio storico-culturale del territorio.

Con il coinvolgimento dei cittadini e di un tavolo di lavoro ad hoc, infatti, l’Amministrazione comunale di Rosà – con il supporto di ExtraGiro – ha sviluppato un vero e proprio percorso di recupero della storia e delle tradizioni del territorio, in chiave di mobilità e di sostenibilità.
Il tavolo ha portato alla luce numerose sfaccettature di personaggi, progetti e storie del Comune di cui si era persa consuetudine e traccia, ma che attraverso le ciclabili troveranno un nuovo filone narrativo.

Ad esempio, la storia della Filanda per i bachi da seta di Rosà è narrata nella zona di San Pietro, dove si ritrovano anche i primi insediamenti industriali del territorio, di cui sono ancora visibile le tracce. O, ancora, la Ciclabile dee Prese, che indica uno specifico luogo dove da una roggia maggiore derivavano altre di minore portata d’acqua per uso agricolo. La Ciclabile dee Roane, inoltre, racconta la storia delle scuderie e degli allevamenti di cavalli denominati “le Roane”. Il roano era un cavallo tipico della zona, usato per il traino ed il trasporto pure nel lavoro dei campi.

Oltre ad avere l’obiettivo di spostare una quota sempre crescente di mobilità quotidiana sui percorsi ciclopedonali, insomma, il progetto di Toponomastica delle Ciclabili avviato e portato avanti dal Comune d Rosà insieme a ExtraGiro sta portando alla luce elementi che consentiranno a tutta la cittadinanza per prima, ma anche ai visitatori, di andare alla scoperta di Rosà in bicicletta, anche durante i propri spostamenti quotidiani.

Partito come progetto pilota proprio a Rosà e premiato all’Urban Award di ANCI nel 2021, il percorso progettato da ExtraGiro è il primo vero progetto di questo tipo strutturato su un territorio in Italia ed è già stato abbracciato da altri Comuni del Comprensorio Bassanese e in altre Regioni.

«Anche noi siamo sempre più entusiasti di portare avanti un progetto che ha riportato al centro i territori, la cultura e la sostenibilità – spiega Marco Pavarini, direttore ExtraGiro. Dopo un anno di lavoro al fianco dell’amministrazione siamo ancora più motivati nel dire che “il futuro ha la bici al centro”. Il Comune di Rosà si è dimostrato particolarmente sensibile al tema, così come tutto Comprensorio bassanese che vede sempre più Comuni avviare il percorso di mappatura e toponomastica delle ciclabili, che ormai ha fatto “scuola” e che stiamo sviluppando ora anche in altre Regioni d’Italia. La sfida di oggi non è “costruire” delle ciclabili, ma “renderle indispensabili”».

Dopo la prima fase caratterizzata dall’analisi dei flussi e dalla mappatura dell’intera rete di piste ciclabili, oltre 30 km di percorsi protetti che collegano nelle quattro direttrici il Paese ed i suoi servizi, il progetto Rosà in Bici è proseguito con lo studio della toponomastica, anche con il coinvolgimento dei cittadini e di una commissione ad hoc storico-culturale-ciclistica, per accostare i principali collegamenti a nomi di personaggi del ciclismo ed illustri cittadini.

«In questa fase storica stiamo riscoprendo i benefici ed il piacere di utilizzare mezzi alternativi all’auto, bicicletta in primis – spiega il sindaco di Rosà, Paolo Bordignon – e la valorizzazione del nostro patrimonio ciclabile è solo un altro tassello nel percorso intrapreso nel passato quando Rosà ha iniziato a progettare e costruire ciclabili, potendo ora contare su una rete di oltre 30 km di piste. Una valorizzazione che passa anche nella visione di dare un nome ed una identità a queste piste, rispolverando un pezzo della nostra storia. Non ci fermeremo perché con la comunicazione e la segnaletica l’impegno sarà quello di promuovere l’utilizzo della mobilità dolce in tutte le fasce della popolazione».

Il progetto proseguirà con azioni di coinvolgimento reciproco tra aziende ed istituzioni per spostare una ulteriore quota (si spera sempre crescente) di mobilità quotidiana sulle biciclette e sui percorsi ciclopedonali, in modo da avere una grande progetto d’insieme che coinvolga la comunità intera.
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