È un giorno bello, ma soprattutto interessante, di emozione e di prospettiva, quello che l’Androni Giocattoli Sidermec ha vissuto oggi al Tour of the Alps. Nella tappa con il traguardo all’Alpe di Pampeago è arrivata un’altra grande prova di Ivan Sosa, che con il terzo posto parziale (esattamente come ieri), appena dietro al vincitore Lopez, a Pinot e davanti a Froome, ha guadagnato la testa della classifica della corsa a tappe trentina.
Un risultato che va certo oltre alle attese della vigilia per lo scalatore colombiano che pure bene si è preparato, come i compagni (oggi a lungo in fuga Marco Frapporti), con il ritiro in altura a Sierra Nevada. Nell’attesa di capire dove “Ivanito” potrà arrivare già a questo Tour of the Alps, in casa Androni Giocattoli Sidermec, nel pomeriggio in cui c’è da rimirare la maglia ciclamino del nuovo leader, resta qualche considerazione importante, fatta di corsi e ricorsi storici.
Già, perché la prima riflessione è quella che evidentemente le strade dell’ex Giro del Trentino dicono bene al team diretto da Gianni Savio, fresco settantenne che di “scoperte” ne ha fatte. Esempio recente, dal e del Trentino, è nelle pedalate e negli occhi di Egan Bernal, che l’anno scorso proprio in maglia Androni Giocattoli Sidermec nella breve corsa tappe fece capire al grande ciclismo di che stoffa fosse fatto, portandosi via la maglia di miglior giovane. Andando ancora più indietro con la memoria, parlando sempre di sudamericani, Gianni Savio non può certo scordarsi poi delle gesta del venezuelano Leonardo Sierra, che nel 1991 addirittura il Trentino lo vinse.
Insomma, corsi e ricorsi storici per provare a leggere con ancor più emozione un terzo posto, oggi, di un ragazzo con la salita nel dna, che ha solo vent’anni (ne compirà 21 a fine ottobre) e che questa sera con i sogni a letto si porterà pure due maglie del Tour of the Alps, quella di leader della generale e naturalmente quella dei giovani.